La fondazione di tale complesso sacro, in origine dedicata al Salvatore e risalente al IV Secolo, è attribuita all’Imperatore Costantino. La sua importanza è testimoniata dal passo presente nel Liber Pontificalis che narra la vita di Papa Silvestro I:
(LATINO)
« […] eodem tempore fecit Costantinus Augustus basilicam in civitatem Neapolim »
(ITALIANO)
« […] in quel tempo, l’imperatore Costantino edificò una basilica nella città di Napoli »
La Struttura di origine paleocristiana è raggiungibile, al giorno d’oggi, attraverso l’attuale Duomo cittadino di cui costituisce la terza Cappella della Navata di Sinistra. Appariva, inizialmente, molto più ampia con diversi punti di accesso ma, con l’edificazione dell’attuale Chiesa principale del Capoluogo campano, avvenuta nel XIII Secolo, Santa Restituta perse, sostanzialmente, la facciata esterna e divenne parte integrante del nuovo edificio religioso. Risalgono alla fine del Seicento, invece, i restauri, condotti da Arcangelo Guglielmelli, che hanno determinato l’attuale aspetto Barocco. Altri lavori di consolidamento furono portati avanti, nel 1742, per volontà del Cardinale Arcivescovo Giuseppe Spinelli. Lo spazio interno del Monumento in questione, più nello specifico, è suddiviso in tre parti da sette arcate ogivali per lato sorrette da antiche colonne. I restauri della fine del XVII Secolo hanno finito per modificarne lo stile architettonico. Di particolare pregio, in particolare, sono la Controfacciata e l’Abside che presentano opere di immenso valore culturale. Al di sotto della Basilica si sviluppano, inoltre, una parte degli scavi archeologici del luogo.