chiesa San Gregorio Armeno

Nelle celebri strade conosciute per il secolare e fantastico artigianato partenopeo, sorge un Edificio Sacro dal valore inestimabile

La Chiesa di San Gregorio Armeno o San Biagio Maggiore (conosciuta anche dal popolo come di Santa Patrizia), insieme al relativo Complesso Conventuale, si trova nell’omonima via del Centro Storico (l’antica Strada Nostriana) e sarebbe stata edificata sulle rovine del Tempio di Cerere attorno al 930, nel luogo che, secondo la tradizione, avrebbe ospitato il Monastero fondato da Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino. Altra leggenda vuole la presenza nel luogo di un Monastero di monache basiliane, seguaci di Santa Patrizia, che vi si sarebbero stabilite dopo la sua morte, conservando le reliquie di San Gregorio Armeno (che fu Patriarca di Armenia dal 257 al 331, ndr). Nel 1009, in epoca normanna, il Monastero fu unificato a quello dedicato a San Pantaleone e, dopo il Concilio di Trento, a partire dal 1572, il complesso subì un profondo rifacimento ad opera di Giovanni Vincenzo Della Monica e Giovan Battista Cavagna. Ulteriori rifacimenti ad opera di Dionisio Lazzari furono effettuati 1682. Dal 1864 le spoglie di Santa Patrizia furono traslate qui (ed ora sono contenute nella quinta cappella a destra della navata in un pregevole reliquario in oro ed argento, ndr) per suggellare ufficialmente la devozione dei napoletani per questo personaggio che, nel IV Secolo, naufragò sulle coste della città. Le doti miracolose della Santa, già note nel Secolo XII, per il trasudamento della manna che sarebbe avvenuto dalle pareti sepolcrali che custodivano il suo corpo, ed in seguito per la liquefazione del sangue, hanno trovato, a Napoli, nei secoli ed ancora oggi, eco minore rispetto a quelle del più celebre patrono della città San Gennaro. Ogni martedì mattina ed il 25 agosto, si può assistere, in un’atmosfera di rarefatto misticismo, al prodigio che avverrebbe in seguito alle impetrazioni delle religiose. Nella Chiesa avverrebbero o sarebbero avvenute anche altre liquefazioni di santi celebri: San Giovanni Battista (il 29 agosto e talvolta il 24 giugno) e San Pantaleone (l’ultimo sarebbe avvenuto il 27 giugno del 1950).

Gli splendidi interni dell’Edificio Sacro dedicato a San Gregorio Armeno!!!

Gli splendidi interni dell’Edificio Sacro dedicato a San Gregorio Armeno!!!

Per quanto riguarda le caratteristiche architettoniche, la Facciata presenta quattro lesene toscane che le conferiscono armonia di forma e struttura, con tre Finestroni in Arcate in un primo tempo sormontate da un Timpano e successivamente da un terzo ordine architettonico. L’Atrio, severo e scuro, regge il Piano del Coro con quattro Pilastri e le relative piccole volte ad essi collegati. Il portale principale presenta dei bellissimi battenti disegnati con originali linee di ispirazione classica ed eseguiti nel 1792. In ciascuno degli scomparti dei tre battenti figurano, rispettivamente, intagliati a rilievo, San Lorenzo, Santo Stefano e gli Evangelisti. L’interno presenta una navata unica che termina con un’Abside a pianta rettangolare, sormontata da una semicupola decorata con La gloria di San Gregorio di Luca Giordano. Di straordinaria fattura è il Soffitto a Cassettoni, realizzato nel 1580 dal pittore fiammingo Teodoro d’Errico su commissione della Badessa del convento Beatrice Carafa, i cui scomparti con intagli dorati allocano tavole con la raffigurazione della vita dei santi le cui reliquie sono custodite nel complesso conventuale. Nelle quattro cappelle laterali destre vi sono, tra l’altro, L’Annunciazione di Pacecco De Rosa, La Vergine del Rosario di Nicola Malinconico e notevoli affreschi di Francesco Di Maria. Sul lato sinistro si può ammirare invece un superbo San Benedetto attribuito allo Spagnoletto.

Il sito in analisi è importante anche per la presenza di un ricco Archivio, presenta un Chiostro, tra i più belli e suggestivi della città.

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