Aperte al pubblico sei nuove Domus all’interno del celebre Sito Archeologico di Pompei
Una buona notizia per tutti gli appassionati di Storia Antica. Un lavoro (costato circa 3 Milioni di Euro) rientrante nell’ambito del Grande Progetto Pompei
Si tratta di Ambienti che raccontano diversi aspetti della vita del tempo
A partire dall’esistenza condotta dagli appartenenti ai ceti più ricchi e privilegiati, come il proprietario della Domus dell’Efebo, che, probabilmente, subito dopo il terremoto che aveva sconvolto la cittadina nel 63 d.C., comprò e restaurò diverse abitazioni contigue realizzando una sorta di villa urbana. Ma anche strutture più semplici, residenza di gente comune, come dovevano essere le Case di Fabius Amandio o quella del Sacerdos Amandus, entrambe più piccole e modeste, con meno stanze delle altre, eppure decorate con una certa raffinatezza. E poi c’è la Casa del Criptoportico, che, dopo aver vissuto un periodo di grande splendore fu, in un secondo momento, trasformata in una cantina. Particolarmente interessante, inoltre, è la visita della Fullonica di Stephanus. Portata alla luce tra il 1912 e il 1914 nella campagna di scavi diretta allora da Vittorio Spinazzola, è uno dei più importanti e completi laboratori per il lavaggio e il trattamento dei tessuti scoperti in quest’area.
D’obbligo è anche la visita nella Casa di Proculo, il fornaio, uomo ricco e influente che per la sua residenza aveva voluto un pavimento con mosaici da urlo e poi un salone e un peristilio con le pareti dipinte con soggetti nilotici in omaggio a quella sorta di egittomania tanto in voga in quegli anni nel Mondo Romano.
Villa Signorini, esempio magnifico di architettura settecentesca partenopea e vesuviana, è un punto di partenza ideale per conoscere le immense ricchezze della nostra regione!!!
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VILLA SIGNORINI: LA RAFFINATA ARTE DEL RICEVERE
Fonte: Ansa.it Cultura