Villa Floridiana è un edificio di interesse storico ed artistico di Napoli, sito nel quartiere Vomero all’interno dell’omonimo Parco
Il complesso faceva parte del gruppo di edifici utilizzati come Residenze Reali Borboniche in Campania ed ospita,dal 1927, il Museo Nazionale della ceramica Duca di Martina.
Ferdinando IV di Borbone acquistò, nel Giugno 1815, per la moglie Lucia Migliaccio, Duchessa di Floridia e, precedentemente, vedova del Principe Benedetto III Grifeo di Partanna, la tenuta del Principe Giuseppe Caracciolo di Torella, dove si ergeva un imponente palazzo che, in onore della consorte, chiamò Floridiana.
L’acquisizione da parte del Sovrano di proprietà confinanti, nel 1817, fece guadagnare al complesso un nuovo ingresso in direzione di Chiaia. All’Architetto Antonio Niccolini fu affidato l’incarico di ristrutturare la vecchia costruzione e tra, il 1817 e il 1819, realizzò l’edificio in Stile Neoclassico e l’ampio Parco in Stile Romantico. Viali e sentieri furono sistemati a verde dal direttore dell’Orto botanico di Napoli Friedrich Dehnhardt.
La struttura, al termine dei lavori, comprendeva Villa Lucia e Villa Florìdia, un Teatrino all’aperto detto della Verzura, un tempietto circolare d’Ordine Ionico.
L’opera architettonica, alla morte della coppia regale, fu ereditata dai figli del primo matrimonio della duchessa. Villa Lucia e parte del Parco furono poi venduti al Conte Pasquale Stanislao Mancini che ne fece la residenza di famiglia nella capitale partenopea. La Floridiana e il resto dell’area verde divennero, nel 1919, parte del Patrimonio dallo Stato che vi espose la collezione di ceramiche ricevuta in donazione da Maria Spinelli di Scalea, che, a sua volta, l’aveva ereditata dallo zio Placido di Sangro, Duca di Martina, da cui il Museo prende il nome.
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VILLA SIGNORINI: LA RAFFINATA ARTE DEL RICEVERE