Santa Maria in Portico 1

Santa Maria in Portico è una Chiesa Barocca di Napoli, situata nello Slargo che conclude la prospettiva dell’omonima strada

La costruzione dell’Edificio Sacro in analisi, iniziata nel 1632 su disegno dell’architetto Nicola Longo, si deve alla generosità della Duchessa di Gravina, Felice Maria Orsini, che lasciò in eredità alla Congregazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio (provenienti da Lucca) parte delle sue proprietà a Chiaia affinché vi edificassero la Chiesa, detta “in Portico” in ricordo di quella romana di Santa Maria in Campitelli, dove si venerava un’antichissima immagine della Vergine.

II Complesso Conventuale, inizialmente composto da tre edifici circondati da giardini, logge e fontane, acquisì rapidamente un notevole prestigio. In seguito alla soppressione degli ordini religiosi, all’inizio del XIX Secolo ed alla definitiva espulsione nel 1866, ai Padri lucchesi restò solo una piccola parte della primitiva struttura, dove tuttora abitano.

La pianta della struttura è a Croce Latina, con un’unica Navata, tre Cappelle su ciascun lato e Transetto poco pronunciato. Le coperture sono costituite da Volte a Botte, mentre la Cupola, rivestita esternamente da embrici a squame, gialli e turchini, è impostata su un alto Tamburo con otto Finestre e presenta un sesto lievemente rialzato. Sul Lanternino Cieco è posta una sfera di rame sormontata dalla Croce. Al di sopra dell’Atrio di Accesso troviamo lo splendido Coro, uno degli elementi che caratterizza il Tempio in analisi.

L’Altare Maggiore di “Santa Maria in Portico”

L’Altare Maggiore di Santa Maria in Portico

Lo snello Campanile a Pianta Quadrata, concluso da un elegante Bocciolo Ottagonale, fu innalzato nel 1645 ed è sormontato dalla Croce e da una Banderuola in Lamina di Ferro a forma d’Orso, simbolo dei Duchi di Gravina. Costituiva un elemento caratteristico del paesaggio urbano fin quando la moderna sopraelevazione dell’adiacente corpo di fabbrica non ne ha precluso la vista.

La Facciata è una delle prime opere di rilevo di Arcangelo Guglielmelli e fu realizzata, nel 1682, in maniera sostanzialmente fedele al progetto del Maestro, come dimostra il disegno autografo conservato agli Uffizi. Il Pavimento seicentesco in cotto, di gusto vicino a Cosimo Fanzago, presenta ai lati riquadri in marmo bianco e grigio e, al centro, due stemmi con intarsi in marmo rosso e giallo.

L’Altare Maggiore, di grandissimo valore artistico, è in marmi policromi, con Ciborio a Tempietto e, sotto la Mensa, è presente un’Arca in marmo giallo, sostenuta da zampe di leone.

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